Purificatore Aria: che cos’è, come e perché usarlo
Come funziona un purificatore d’aria? Quanto è importante usare un purificatore d’aria in casa e in ufficio?
In questo articolo risponderemo a queste ed altre comuni domande e metteremo a confronto le diverse tecnologie utilizzate per la depurazione.
Perché utilizzare un purificatore d’aria?
Il purificatore d’aria, chiamato anche depuratore d’aria, è un dispositivo utilizzato per rimuovere la presenza di elementi o agenti inquinanti di vario tipo presenti nell’aria degli spazi chiusi.
Il punto è proprio questo: l’aria negli ambienti chiusi non è così pulita come si può pensare. Berreste mai acqua contaminata da batteri? Allo stesso modo, sapendolo, respirereste mai tutto il giorno un’aria ricca di inquinanti?
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha posto molta attenzione su questo “invisibile” ma grave problema, dichiarando che l’inquinamento indoor è dalle 5 alle 50 volte maggiore rispetto a quello esterno ed è responsabile di molti problemi, finora non attribuitigli, legati alla salute fisica e mentale. Un problema che riguarda tutti noi, dato che trascorriamo più del 90% delle nostre giornate in spazi chiusi.
Facciamo chiarezza per capire da dove derivano gli agenti inquinanti che ci ritroviamo in casa o negli spazi di lavoro.
Innanzi tutto, essi sono una combinazione di:
- inquinamento proveniente dall’esterno: penetra naturalmente negli interni, come le polveri sottili, gli ossidi di azoto, l’ozono;
- sostanze tossiche che derivano direttamente da fonti indoor: ad esempio i VOC (composti organici volatili) tra cui la formaldeide e il benzene, entrambi cancerogeni, o gli idrocarburi policiclici aromatici, che provengono dalla combustione della legna.
L’insieme di sostanze, materiali e particelle sospese in aria che derivano sia da sorgenti naturali sia dall’attività dell’uomo sono le cosiddette polveri sottili. Quello che fa la differenza più grande a livello di salute umana è proprio la dimensione di queste particelle: si parla, infatti, di PM10 e PM2,5 dove il numero è appunto la loro dimensione in micron (per approfondire, leggi il nostro articolo sulle polveri sottili). Più il particolato è fine più è in grado di penetrare all’interno del sistema respiratorio raggiungendo gli alveoli polmonari ed entrando in circolo nel sangue.
Possiamo ulteriormente classificare gli inquinanti in:
- “chimico-fisici”: rilasciati principalmente dalle industrie, dai mezzi di trasporto e dagli allevamenti intensivi;
- “biologici”: di origine naturale, batteri, muffe, pollini, funghi o generati da comportamenti umani, come cattiva ventilazione degli ambienti e l’eccesso di umidità.
Detto questo, vediamo nello specifico quali sono le principali fonti di emissioni indoor, che producono quelle sostanze nocive che respiriamo quotidianamente senza accorgercene:
- i materiali da costruzione delle nostre case e uffici;
- i prodotti per la pulizia;
- le materie plastiche;
- fumo di sigaretta;
- attività di cottura;
- candele;
- profumatori di ambiente;
- asciugatura dei vestiti in casa;
- camini e stufe a legna;
Il pericolo è rappresentato principalmente da tutte quelle particelle di dimensioni nanometriche, contro le quali il nostro organismo non ha difese sufficienti. Tramite la respirazione vengono dunque ingerite ed entrano nel nostro organismo a vari livelli, causando la nascita di patologie più o meno gravi.
L’esposizione quotidiana ad un aria non salubre e ricca di inquinanti porta nel breve periodo alla comparsa di sintomi a cui spesso non si dà peso, ad esempio:
- sonnolenza;
- alterazione del ritmo cardiaco;
- difficoltà respiratorie;
- mal di testa;
- irritazione degli occhi, del naso e della gola;
- allergie e asma;
- vertigini;
- spossatezza.
Nel lungo termine però, gli effetti possono essere anche più gravi, fino a:
- provocare malattie cardiache;
- attaccare il sistema respiratorio;
- provocare disturbi a livello del sistema immunitario;
- provocare effetti nocivi anche sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso.
Il problema più grande è che non siamo abituati ad imputare alla scarsa qualità dell’aria che respiriamo i sintomi che abbiamo elencato sopra. Quello che deve cambiare è proprio la consapevolezza di quanto un’aria inquinata possa nuocere alla nostra salute.
A questo punto abbiamo fatto una panoramica sul perché esistono ed è bene utilizzare i purificatori d’aria.
Ma come funziona un purificatore?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima fare chiarezza sulle diverse tipologie di prodotti presenti sul mercato che utilizzano altrettanto differenti tecnologie.
Differenza tra purificatori d’aria: a filtro meccanico, a filtri UVGI, ionizzatori
Il mercato della purificazione d’aria indoor propone ad oggi sempre più soluzioni che adottano tecnologie e modalità diverse.
Le tecnologie più tradizionali, ma riconosciute come le più efficaci a livello sanitario, utilizzano filtri per il trattamento dell’aria di tipologia Hepa o simili. Altri prodotti, invece, propongo tecnologie alternative, le quali non aspirano e trattengono gli elementi dispersi in aria, ma agiscono immettendo sostanze nell’ambiente le quali reagiscono fisicamente e chimicamente con le polveri aerodisperse.
Vediamone uno ad uno per capire le differenze di funzionamento.
Filtraggio meccanico
Il filtraggio meccanico è sicuramente la tecnologia più comunemente usata nei purificatori d’aria e anche quella che ha avuto più riconoscimenti a livello sanitario e scientifico. Proprio per le sue caratteristiche fisiche e il suo funzionamento, è stata riconosciuta come la tecnologia più efficace ma anche più sicura per l’uomo: tramite un ventilatore si aspira l’aria facendola passare all’interno di un filtro fisico e denso dove le particelle inquinanti si fermano.
- Il filtro HEPA è considerato uno dei più efficaci. Può avere diversi livelli di filtraggio, quelli più alti, i livelli 13 e 14 sono quelli utilizzati anche in ospedali e sale operatorie. Grazie al filtro fisico possono trattenere fino al 99,995% degli agenti inquinanti fino ad una dimensione di 0,3 micron. Chiaramente bisogna fare attenzione alla qualità, al livello di filtraggio e soprattutto che sia un filtro Hepa certificato.
- Un filtro a carboni può risolvere il problema degli odori e del fumo. Anche riguardo all’utilizzo dei carboni, è importante specificare quale tipologia di materiale viene utilizzato, poiché incide in modo considerevole sull’efficacia di purificazione e di abbattimento delle sostanze organiche volatili e nel neutralizzare gli odori. Nel mercato sono presenti molti prodotti che utilizzano un semplice foglio come quello utilizzato nelle cappe di aspirazione della cucina ma per ottenere i migliori risultati i carboni attivi sono la soluzione più indicata.
Spesso lo strato di carboni è abbinato ad i filtri Hepa, creando un doppio filtraggio meccanico.
Ionizzatore
Ci sono diversi modelli di ionizzatori presenti sul mercato, ma la tecnologia utilizzata è la stessa per tutti: prendono l’aria che circola nella nostra casa, la fanno passare tramite ventole in un circuito predisposto, e qui dentro l’aria viene caricata negativamente.
Lo scopo della carica è quello di far attaccare le particelle dannose per il nostro organismo alle molecole di ossigeno caricate: queste, quindi, aumentando di peso specifico vanno a cadere a terra o si attaccano alle superfici, così che non siano più sospese in aria e non rischiamo di respirarle.
Un problema di questa tecnologia è che così facendo i dispositivi emettono ozono, un elemento che in elevate concentrazioni, se non controllate, può provocare disturbi all’apparato respiratorio, fastidi e bruciore alla gola, mal di testa, irritazione a occhi e ai polmoni. E’ dimostrato, infatti, che la presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita). Ma non basta: contribuisce anche al deterioramento di materiali per colpa dell’ossidazione e danneggia attrezzature elettroniche presenti all’interno degli ambienti. L’ Istituto Superiore della Sanità ha evidenziato questi rischi in un rapporto del 2020 riguardo la sanificazione.
Filtro UVGI
Nello stesso rapporto dell’ ISS c’è un paragrafo dedicato anche ai filtri UVGI, cioè a raggi UltraVioletti. Questa tecnologia funziona attaccando i batteri e virus nell’aria, spezzandone la struttura molecolare e sterilizzando l’aria. La luce UV in qualche modo disinfetta ma non purifica l’aria.
La ricerca mostra che il potenziale di disinfezione UV per l’aria è sovrastimato, poiché l’intensità dell’irraggiamento UV disponibile in un purificatore domestico e i tempi di esposizione di pochi secondi non sono sufficienti alla sua inattivazione. Infatti alcuni batteri possono riattivarsi e diventare nuovamente infettivi anche dopo essere stati trattati dalla luce UV. Inoltre la luce UV, come ben sappiamo (è una pozione di luce emessa dal sole) può danneggiare la pelle e gli occhi e anche se la maggior parte emettono i raggi UV all’interno del purificatore, solo una breve esposizione può causare danni permanenti alla pelle e agli occhi.
Conclusione: come scegliere un purificatore d’aria
Dopo aver analizzato le tecnologie di purificazione più utilizzate sul mercato, possiamo giungere ad una conclusione: i filtri meccanici sono la soluzione migliore per garantire un’aria salubre senza incorrere in alcuna ripercussione secondaria.
Come detto precedentemente, è importante fare attenzione alla qualità e al livello dei filtri utilizzati, perché il risultato dipende molto anche da questo parametro.
Filair si è impegnata a fondo per garantire sicurezza e benessere ai clienti che acquistano ed utilizzano il purificatore d’aria Etere.
Il filtro brevettato HeMaCa grazie alla sua composizione unisce l’efficacia di 3 strati di filtraggio in un unico elemento, intrappolando polveri sottili fino alla dimensioni più piccole e trattenendo particelle metalliche cariche elettrostaticamente.
Vediamo i 3 strati nel dettaglio:
- Filtro Hepa H13
Lo strato filtrante HEPA di grado H13 è altamente efficace nel rimuovere il 99,97% di polveri sottili e particelle di dimensioni fino allo 0,3 μm e catturare allergeni microscopici, virus, batteri, microbi e polline. Dai diversi test eseguiti sul filtro è stata attestata anche la capacità di impedire la contaminazione microbica. - Strato magnetico
Grazie a questo strato intermedio, il filtro raggiunge performance di abbattimento degli agenti inquinanti fino al 50% in più rispetto ai normali filtri in commercio. Infatti lo strato magnetico è in grado di trattenere le polveri sottili di metalli pesanti, radicali liberi e particelle ionizzate e cariche elettrostaticamente. Particelle fino alla dimensione di 0,2 μm, ovvero quelle più pericolose e difficili da intrappolare vengono trattenute dal filtro a prescindere dalla loro dimensione, sfruttando la loro composizione chimico/fisica. - Carboni attivi
Lo strato di carboni attivi permette di trattenere le sostanze organiche volatili (VOC), come i gas, i vapori di formaldeide, il benzene, il biossido di azoto e gli odori. Questi carboni vengono prodotti da estrusione di origine minerale attivato fisicamente, e, per impedire la proliferazione di batteri, vengono sottoposti ad un trattamento antimicrobico localizzato che li rende immuni nel tempo.
Il filtro è stato oggetto di quattro campagne di test indipendenti che hanno visto coinvolti istituti di ricerca e laboratori pubblici e privati, il dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Siena, il Politecnico di Torino, l’Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza sul lavoro (ISPESL), l’Istituto di ricerca gruppo CSA (Centro Studi Ambientali).
Attraverso le analisi condotte è stata evidenziata la capacità del filtro di trattenere particelle e polveri sottili con dimensioni sino allo 0.2 µm, la capacità di ridurre le concentrazioni di Sostanze Organiche Volatili, Aldeidi e Ozono, con valori di abbattimento tra il 17% e il 100% a seconda del composto, il tutto senza comportare perdite di carico (ad esempio, purificazione di meno aria in un ora o aumento del consumo energetico) se paragonato ad altri filtri commerciali.
Quando scegliete un purificatore d’aria quindi fate attenzione non solo alla tecnologia utilizzata ma anche ai riconoscimenti e alla qualità degli elementi utilizzati.
Dopo aver risposto al perchè usare un purificatore e aver chiarito come funzionano, ora dobbiamo capire come e dove utilizzarlo al meglio a seconda delle nostre necessità quotidiane.
Come e dove utilizzare un purificatore d’aria?
Partendo dal presupposto che tutti hanno bisogno di vivere in un ambiente salubre quotidianamente, sicuramente ci sono delle situazioni più problematiche di altre a cui un purificatore d’aria può davvero cambiare la qualità della vita. Vediamo nello specifico come può aiutarci un purificatore in casa e in ufficio.
Purificatore d’aria in casa
Come abbiamo visto le nostre case sono piene di agenti inquinanti, che non vediamo, ma che ogni giorno mettono a rischio la nostra salute e quella della nostra famiglia.
Semplici azioni come cucinare, pulire le superfici con prodotti detergenti, o usare un profumatore o una candela, rilasciano nell’aria tante nanoparticelle che respirando noi ingeriamo senza rendercene conto. L’accumulo quotidiano degli agenti inquinanti negli spazi abitativi può avere effetti sulla salute delle persone in vari modi, come al sistema respiratorio, provocando allergie e asma, o disturbi a livello del sistema immunitario.
Ci sono delle categorie di persone più esposte e più a rischio:
- I bambini risentono maggiormente di elevate concentrazioni di inquinanti nell’aria, avendo una frequenza respiratoria maggiore di quella degli adulti. Inoltre, un sistema respiratorio ancora in fase di sviluppo li rende più esposti ad allergie o altri sintomi.
- Gli anziani sono una categoria considerata a rischio perchè trascorrono gran parte del loro tempo in ambienti chiusi. Le problematiche che possono insorgere, inoltre, possono essere aggravate da problemi di salute di altra natura, spesso dovuti all’età.
- I soggetti allergici risentono maggiormente della presenza di particelle nell’aria, come polveri, pollini, acari e muffe. Inoltre è proprio negli spazi chiusi che i sintomi possono aumentare anche per colpa del riscaldamento e dell’umidità eccessiva. Abbiamo approfondito questo argomento in un articolo specifico sul blog.
L’utilizzo di un purificatore d’aria può essere un grande aiuto, in particolare purificatori con filtro meccanico Hepa, come evidenziato dal medico pneumologo Enrico Ballor in questo articolo. Egli specifica che il filtro Hepa è il “vero polmone purificatore” : esistono filtri HEPA di diversa efficienza filtrante, con una possibilità di capacità filtrante che va dall’ 85% del materiale disperso (filtro H10) per arrivare fino ai modelli professionali in grado di raggiungere efficienze filtranti del 99,995% (filtro H14). E’ quindi importante scegliere una buona qualità per proteggere sé stessi e i propri cari.
Di seguito indichiamo alcuni consigli di utilizzo del purificatore d’aria in casa:
- in sala: di solito è il luogo dove si passa più tempo, l’utilizzo di profumatori o detergenti può essere maggiore e nei divani o tappeti spesso si accumulano polveri e allergeni.
- in camera: sia la propria che quella dei bambini, è il luogo dove allergie e pruriti può raggiungere il rischio maggiore. Un purificatore d’aria può aiutare anche a riposare meglio.
- in cucina: è qui che si producono vapori dovuti alla cottura e si usano molti detergenti per le pulizie.
In generale, avere un purificatore compatto come Etere, può consentire di spostarlo nelle stanze dove passiamo più tempo e tenerlo sempre vicino a noi mentre svolgiamo le nostre azioni quotidiane.
Purificatore d’aria in ufficio
L’ufficio è il luogo dove passiamo più tempo durante la giornata, la qualità dell’aria che si respira ricopre un fattore cruciale non solo per la propria salute ma anche per prestazioni e produttività.
Vediamo quali possono essere gli agenti inquinanti presenti in ufficio:
- mobili ed arredamento: VOC emessi dal materiale stesso, da vernici e colle
- inquinanti esterni intrappolati: particolato aerodisperso come i gas di combustione, virus, pollini, acari e composti allergenici
- stampanti a toner: VOC e ozono
- processi produttivi: polveri sottili , solventi e sostanze chimiche
In particolare, l’utilizzo di fotocopiatrici o stampanti a toner è stato riconosciuto come una delle principali fonti di inquinamento indoor: durante l’attività di stampa, infatti, viene rilasciato particolato nell’aria, pericoloso per la salute umana, sia perché inalato sia perché entra in contatto con la nostra pelle.
A tal proposito il purificatore d’aria Etere di Filair è il primo purificatore in grado di trattenere le emissioni nocive derivate dalla stampa, grazie allo strato magnetico del suo filtro brevettato.
Che effetti può avere lavorare in un ambiente ricco di agenti inquinanti?
Oltre al malessere che abbiamo già evidenziato nel respirare un’aria non salubre, nello specifico può causare:
- Calo della produttività: Un’eccessiva concentrazione degli agenti inquinanti indoor può ridurre la produttività fino ad un 20%.1 (Wargocki, P. Improving Indoor Air Quality Improves the Performance of Office Work and School Work. 2008)
- Apprendimento e memoria: alti livelli di VOC e CO2 possono influire negativamente
- Scarsa concentrazione: Una cattiva qualità dell’aria interna può compromettere la concentrazione e il processo decisionale
- Assenteismo per malattia: con una qualità dell’aria migliore, diminuiscono molti di quei sintomi che portano il lavoratore ad ammalarsi e di conseguenza a stare a casa per raffreddore, mal di testa, allergie, e tutte le patologie più gravi che ne possono conseguire.
Un purificatore d’aria, quindi, è molto utile anche in un ambiente lavorativo, sia dal punto di vista dei dipendenti che godranno di una qualità di vita migliore, sia da quello del titolare che vedrà aumentare prestazioni e diminuire le assenze dal lavoro.
Facciamo anche l’esempio di studi medici, dentisti, fisioterapisti, dermatologi, pediatri, dove il medico viene a stretto contatto con il paziente, e soprattutto, i clienti passano del tempo insieme ad altre persone nelle sale d’attesa. Il purificatore d’aria è un oggetto indispensabile, perché spesso è proprio in questi ambienti che il ricircolo d’aria non può essere effettuato con l’apertura delle finestre. Il beneficio è sia dal punto di vista del medico che nel momento della visita e contatto con il paziente ha comunque una protezione in più contro virus e batteri, sia per i clienti mentre attendono il proprio turno.
Spesso in questo articolo, abbiamo nominato anche virus e batteri tra le nanoparticelle inquinanti che possono essere intrappolate da un purificatore d’aria a filtro meccanico. Data la delicata situazione attuale dove tutti siamo più “attenti” alla parola virus, vogliamo entrare nel dettaglio di questo argomento.
Un purificatore d’aria può catturare i virus?
Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei virus che sono stati studiati in scienza hanno un diametro compreso tra 20 e 300 nanometri.
Ma i virus solitamente non possono viaggiare in aria da soli ma in micro gocce di aerosol che vengono tossite o starnutite. Queste goccioline possono raggiungere dimensioni più grandi di 300 nm, cioè 0,3 micron.
La diffusione dipende molto sia dal numero di persone presenti nell’ambiente e dalle sue dimensioni, ma anche dalle attività che si svolgono al suo interno. Ad esempio, cantare, usare strumenti a fiato o urlare sono attività che aumentano la possibilità del movimento del virus, viaggiando questo per via aerea.
Il ricambio o il miglioramento della qualità dell’aria negli spazi chiusi è un’azione che diventa quindi fondamentale, un pilastro delle regole da tenere, al pari dell’utilizzo della mascherina, dello stare distanziati e del lavarsi spesso le mani.
L’utilizzo del purificatore d’aria Etere proprio per le caratteristiche fisiche del suo filtro e allo strato Hepa H13, ha la possibilità meccanica di trattenere particolato fino alla dimensione di 0,3 micron, cioè fino alla dimensione di 300 nanometri, in determinate situazioni di utilizzo.
Si presuppone, quindi, che le goccioline su cui viaggiano i virus, avendo una dimensione più grande dei 300 nanometri, vengano catturate dal filtro brevettato Hemaca.
A tal proposito, è molto interessante l’articolo pubblicato su Il Salvagente in cui vengono date anche prove scientifiche di questo processo e di come i filtri Hepa possono funzionare nel trattenere, oltre ai vari agenti inquinanti, anche i virus.
Con questo non si vuole dire che l’uso di un purificatore d’aria debba sostituire le principali azioni raccomandate dall’Istituto Superiore di Sanità: distanziamento sociale, mascherine, pulizia delle mani e delle superfici, devono rimanere le basi della nostra prevenzione.
Ma un purificatore con filtro Hepa, di alta qualità, può essere un reale contributo nel momento in cui la carica virale è permanente in aria e permette di diminuire la possibilità di trasmissione del contagio in spazi chiusi e condivisi.
Anche un corretto utilizzo del purificatore d’aria è importante per mantenere alti standard di funzionamento. Ecco i nostri consigli:
- tenerlo acceso tutto il giorno aiuta a mantenere una purificazione omogenea e continuativa
- posizionarlo vicino alle persone così da purificare l’aria intorno a loro e negli ambienti dove si passa più tempo
- impostarlo alle velocità più basse, così che possa risultare più silenzioso e più efficace nel trattenere le particelle più piccole e più pericolose
- tenere il purificatore d’aria libero da qualsiasi cosa che lo possa ostruire, tende o mobili, o le porte chiuse
- ricordarsi di cambiare il filtro nei tempi, (possono variare a seconda dei purificatori) utilizzando sempre dei guanti e riponendolo in un sacchetto sigillato.
In conclusione, l’acquisto di un purificatore d’aria, che utilizza una tecnologia a filtri meccanici e di qualità, è davvero un acquisto saggio per tutti: consideriamolo un investimento che migliora la qualità della vita, nostra e di chi ci circonda, a casa o al lavoro.